Sono grata di fare un lavoro che mi permetta di incontrare persone speciali.
Artigiani che coltivano l’arte e la bellezza con passione, mantenendo viva la memoria storica del proprio “mestiere” che si sta perdendo in nome della modernità e della produzione in serie che tutto appiattisce.
Una di queste persone è Elena Rosso (elenarosso.com) artigiana e artista del vetro. Donna ligure che negli anni si è “conquistata un pezzetto di Murano”, come lei dice, aprendovi il suo laboratorio.
Ieri siamo andati a trovarla con Chiara e Susanna Oikos per inseguire il sogno di Harold Montufar Handrade (institutoisais) di visitare Murano prima di tenere una conferenza all’Università Ca’ Foscari.
L’artigianato italiano è conosciuto e invidiato in tutto il mondo ed è così che, anche in una piccola provincia tra le più povere del Sud della Colombia dove vive Harold, sia vivo il mito del vetro di Murano.
I veri artigiani sanno trasmetterti il loro lavoro attraverso parole, gesti e occhi che si accendono di passione e curiosità. Sanno essere umili, ospitali e accoglienti. Si raccontano con modestia e gratuità.
Elena è così. Ci ha fatto passeggiare per le vie di Murano raccontandoci ciò che è e soprattutto ciò che era l’isola, l’abbiamo accompagnata nei suoi incontri con i maestri del vetro e ci ha mostrato un po’ del suo lavoro. Ci ha fatto stupire di fronte ai suoi gesti e gioire per la scoperta della materia ‘vetro’ e delle sue possibilità.
Attraverso i suoi aneddoti e quelli a lei trasmessi dai maestri, abbiamo ripercorso un po’ la storia dell’arte del vetro e ci è apparso chiaro, guardando le tante (purtroppo) botteghe di cineserie, il valore inestimabile della storia che si sta perdendo.
La Serenissima difendeva il sapere dei maestri dell’isola impedendo loro di abbandonarla, pena la morte per mano di sicari. L’arte del vetro andava difesa, a tutti i costi. Oggi per soldi si svende il proprio sapere all’estero per avviare produzioni in serie a basso costo e guadagnare sul mito di Murano costruito nei secoli.
Sono grata di avere la possibilità di conoscere Artigiani veri che con il loro lavoro mantengono e preservano la memoria dell’arte. Ho visto lavorare Elena, l’ho sentita raccontare, ho visto la sua confidenza con grandi maestri dell’isola. Ci ha mostrato foto di uomini e donne di altri tempi al lavoro nelle fornaci e nelle conterie, di luoghi storici oramai abbattuti, ci ha aperto i libri e i cataloghi della sua libreria.
Ci ha in breve regalato la possibilità di un incontro vero e di una giornata speciale che ricorderemo. Credo che tornando in Colombia, Harold continuerà a coltivare il mito di Murano, non tanto per le numerose vetrine ‘anonime’ viste ma grazie all’incontro con una vera artigiana.